Ne ho poco di tempo libero, molto poco, ma cerco di trascorrerlo tutto con i miei figli, qui e ora, hic et nunc. Non voglio pensare solo a programmare il loro futuro. L’infanzia dev’essere un periodo spensierato e gioioso, fatto di sogni e curiosità, leggerezza e gioco.
Non carico i bambini di doveri e responsabilità che non gli sono propri: li lascio liberi di vivere appieno questa bellissima età, perché presto verrà il tempo della responsabilità e dei doveri. Ma non ancora, non oggi.
Ecco che per me prendere il congedo parentale a ore, un solo pomeriggio a settimana concordato con la proprietà, è stata una scelta naturale, facile come bere un bicchier d’acqua. A stipendio zero? Sì certo, non importa. Cioè: un uomo non potrebbe mai capire. Una donna in carriera non può capire. Io ringrazio la mia attuale azienda per avermi dato questa possibilità. Possiamo fare i compiti insieme, o andare al cinema, o andare a fare una passeggiata in centro, o fuori a pranzo, o in giardino a giocare. O fare le pulizie con loro. O giocare sul tappeto. O farci le coccole sul divano. O leggere una storia. O guardare un DVD.O Netflix. O semplicemente stare a farci i dispetti e a ridere come scemi e a guardarci negli occhi.
Durerà poco, lo so. O ora o mai più.