“I clienti non vengono per primi, in un’ipotetica scala di valori aziendali. Per primi vengono i dipendenti e i collaboratori. Se tu hai a cuore i collaboratori, loro, allo stesso modo, avranno a cuore i tuoi clienti. Una catena virtuosa del valore e della costruzione del business: tu non devi costruire il business, ma le persone, e poi saranno le persone a costruire il business”.
Leggo questo su LinkedIn, da giorni e giorni: Richard Branson e compagnia cantante. Se lo pensino veramente e si comportino di conseguenza, questi manager 4.0, è tutto da vedere.
Per la mia esperienza passata, l’ideale per loro era assumere:
- un maschio
- oppure una donna muta, sterile, sorda, prona, priva di volontà, a costo zero oppure in stage perpetuo, che non sollevasse pretese/straordinari ecc.
Altro che employees first! A me sarebbe bastato un “brava”, un “bene” ogni tanto. E mi sarei sentita non al settimo, ma all’ottavo cielo. Parte di un tutto. Di un progetto. Di una visione. Di una strategia. Di una storia a cui io, in piccolo, ho contribuito. Con tutte le mie imperfezioni, i miei limiti, ma … lasciamo stare, qui entro di nuovo nel melodramma. E nella mia sofferenza intima e personale.